La grammatica valenziale, sviluppata dal linguista francese Lucien Tesnière, rappresenta un modello di analisi della frase innovativo, capace di unire la sintassi con la semantica. Tesnière paragona la frase a un “piccolo dramma”, messo in scena dal verbo, che chiama a sé, gli argomenti, in base al suo significato. Si tratta di un approccio alla lingua che offre molti vantaggi.
In primis è più semplice e intuitivo: infatti gli studenti capiscono più facilmente l’idea del verbo come calamita che attira a sé i vari elementi. Non richiede più lunghi e sterili esercizi di memorizzazione, ma stimola il ragionamento a partire dal significato del verbo. Aiuta la scrittura perché comprendere le esigenze di un verbo permette di creare frasi più complete e chiare. Inoltre è un metodo universale che facilita l’apprendimento delle lingue straniere poiché si concentra sulle esigenze semantiche del verbo, permettendo di pensare direttamente nella lingua straniera, senza passare per l’italiano.
La grammatica valenziale è più intuitiva, più vera e vicina alla nostra mente, stimola il ragionamento e il Collegio Vescovile ritiene fondamentale lo sviluppo di un pensiero critico che risulta essenziale per affrontare la complessità del presente.